Il caso mi è stato affidato dalla madre della vittima, la signora Maria Pia Giacosa, la quale sta cercando la risposta a tutti i quesiti dell'enigma. L'11 novembre 2020 la signora ha presentato alla Procura di Savona le proprie argomentazioni ritenendo che si tratti di OMICIDIO, allegando la consulenza medico legale del dott. Antonio Della Valle e la mia relazione di analisi criminale sistemica, laddove concludiamo che si tratta di OMICIDIO. Il legale che cura gli interessi della signora è l'avvocato Piergiorgio Di Giuseppe.
Il corpo di Glenda Alberti la sera del 24 giugno 2005, ore 20:05, venne notato in posizione prona, da un vicino di casa che si era affacciato casualmente dal balcone della sua abitazione. Il corpo era sul selciato, sottostante l'abitazione del fidanzato di Glenda, nel paese di Millessimo (Savona). Il vicino rientrava immediatamente in casa per telefonare al 118, poi tornava sul balcone e, in tale frangente, notava il fidanzato della ragazza chino sul corpo della vittima. L'uomo dichiarava di essere rientrato in quei momenti proveniente da un luogo distante circa 20 km. Le indagini, affrettate e lacunose, col pregiudizio del suicidio, conclusero erroneamente che si trattava di suicidio.