.1. L’unico modo per riaprire le indagini. 2. Sulla richiesta di revisione del processo ai Compagni di merende. 3. Sulla riesumazione di Francesco Vinci. 4. Sull’analisi del Dna sul proiettile del 1985…
.1- L’UNICO MODO PER RIAPRIRE LE INDAGINI.
I francesi furono uccisi almeno due ore dopo la cena consumata non prima delle 23: questo è l’unico elemento-dettaglio peculiare che annulla la testimonianza di Lotti, il resto purtroppo è nulla…
Sinora tutti hanno dimenticato un particolare che dimostra al 100% che Giancarlo Lotti mentì quando affermò che il delitto a danno dei francesi era stato commesso l’8 settembre 1985 verso le ore 23 (da Pacciani & CdM). Avvocati, consulenti e consiglieri egli imputati si stanno adoperando tutti per retrodatare il delitto dei francesi di 24 ore, ma non ce la faranno mai perché è impossibile dimostrarlo.
Invece è facilmente dimostrabile – così come ho dimostrato – che il delitto non è avvenuto alle ore 23, ma almeno due ore dopo, così si taglia la testa al toro che nella fattispecie è rappresentato dal testone di Lotti e dalle apoditticità di Vigna. Canessa, Giuttari & Compagni di ventura. Affermare “Li abbiamo uccisi alle 23”, mentre sono stati uccisi almeno due-tre ore DOPO, cambia tutto, a prescindere se ciò sia accaduto la notte fra il 7 el’8, fra l’8 e il 9 settembre. E dimostra la fallacia di Lotti, in quanto le ore 23 sono le 23, le ore una o due sono 120 o 180 minuti dopo.
Ho già scritto e dimostrato (ma come disse Galileo Galilei “Tutte le verità sono facili da capire una volta che sono state rivelate. Il difficile è scoprirle…. a volte è difficile pure farle capire a chi non vuole capire“) che i francesi almeno sino alle ore due e dopo cena erano vivi, ergo non sono stati uccisi tre ore prima, cioè entro le 23. I francesi furono visti alla festa dell’Unità a Cerbaia cenare con pappardelle al sugo di lepre e lepre, ho parlato con chi servì loro la cena, l’orario era circa le 22:30-23. Ecco cosa scrissi nel 1995 “Ma … c’era un “MA” grosso come una casa: avevamo trovato cinque testimoni, questi realmente “supertestimoni”, i quali avevano dichiarato che i due francesi erano stati alla Festa dell’Unità di Cerbaia, distante undici km dal luogo del delitto, e che avevano cenato presso di loro almeno sino alle ore 22,30-23. I supertestimoni, giusto per non creare dubbi, sono Marcello Fantoni, Angelo Cantini, Anna Bandinelli, Massimiliano Malanchi e Alessandro Bennucci. Al che, se i due francesi alle 23 fossero andati via immediatamente (ma perché mai andare via così presto?) con la loro macchina, sarebbero arrivati sulla scena del delitto, nell’epicentro dove poi il Mostro li avrebbe uccisi, non prima delle 23:30. Ma come è possibile che i due francesi fossero vivi alle 23,30 visto che Lotti, indotto e subornato, ha poggiato loro il vestitino cucito dalla Sam e dai “grandi accusatori”?
Cosa mangiarono i due francesi? I nostri supertestimoni furono chiarissimi: pappardelle al sugo di lepre e carne di lepre. L’autopsia, in effetti, rinvenne nel contenuto gastrico dei francesi proprio pasta larga, resti di pomodoro e carne: appunto, pappardelle e lepre! E i francesi si intrannero alla Cerbaia, e per arrivare a scopeti ci misero almeno 20 minuti, e dovettero effettuare diverse attività prima di entrare in tenda.
Tutto questo dimostrò e dimostra che i due francesi furono uccisi dal Mostro almeno due-tre ore dopo la cena, cioè, non prima delle ore una/due, che Pacciani & CdM alle 23 non potevano aver ucciso la coppia perché questa era viva e vegeta e in altro posto, che la dichiarazione dei cassaroni (gran cassari) Lotti & C è proprio da cassari del nulla… quindi è da cassare.
.2- SULLA RICHIESTA DI REVISIONE DEL PROCESSO AI COMPAGNI DI MERENDE
L’inutile richiesta di revisione basata sulla consulenza entomologica.
La storia dei ditteri calliforidi, dei sarcofagi ecc. che vogliono fare retrodatare la morte dei francesi a sabato 7 agosto e non più a domenica 8 agosto, è storia vecchia e già è stata stroncata dalla Corte d’Assise d’Appello di Genova.
Ci provò il giornalista Mario Spezi nel 1994 durante il processo a Pacciani, ci provarono gli avvocati Nino Marazzita e Nino Filastò in seguito avvalendosi della relazione del prof. Introna imperniando il tutto sulla presenza di larve. Ci stanno provando altri, e prima alcuni entomologi forensi hanno detto la loro.
Sinora tutti hanno dimenticato un particolare che realmente potrebbe dimostrare che Giancarlo Lotti sparò balle dicendosi presente al delitto del 1985: è quanto ho scritto nel paragrafo precedente “L’UNICO MODO PER RIAPRIRE LE INDAGINI. I francesi furono uccisi almeno tre ore dopo la cena: questo è l’unico elemento-dettaglio peculiare che annulla la testimonianza di Lotti, il resto purtroppo è nulla…”.
.3- SULLA RIESUMAZIONE DEL CADAVERE DI FRANCESCO VINCI
Tentar non nuoce… però senza cercare i riflettori…
Francesco Vinci morì ammazzato incaprettato e bruciato il 7 agosto 1993 assieme al suo servo pastore Angelo Vargiu, quando Pietro Pacciani viveva infelicemente la fase aurea buona fase della mostrificazione da parte della Sam (Squadra AntiMostro), tanto che Pacciani era stato arrestato il 19 gennaio 1993 e i suoi accusatori stavano terminando di cucitgli il vestitino addosso.
Chiedere 31 anni dopo la morte di Francesco Vinci un controllo del genere ed annunciarlo in pompa magna… sa tanto di ricerca di visibilità, sicuramente la segretezza sarebbe stata molto opportuna ed efficiente, anche perché stiamo parlando di delitti con implicazioni di vario genere con storie a rizoma. Vedremo come andrà a finire, tentar non nuoce…
Sono dell’opinione che la combinazione criminale Mostro di Firenze abbia il nucleo all’interno della pista-clan sardo, per poi ramificarsi verso l’ambiente sardo dei sequestri e loro satelliti, dello spaccio e consumo di cocaina, di perversioni sessuali compresi balletti verdi e pedofilia, abuso di orfani, poteri occulti del mondo giudiziario legati alle zone dei crimini, invidie e gelosie all’interno di famiglie rinomate.
.4- Analisi del Dna sul proiettile del 1985… tenar non nuoce, mai lasciare alcunché d’intentato e di oscuro.
Foto, da sinistra a destra, dall’alto.
Pietro Pacciani, Suor Elisabetta e l’Autore.
Il libro PACCIANI Connection che scoprì la pentola che bolliva la teoria Pacciani e contribuì alla sua assoluzione, anno 1993. A ottobre sarà pubblicata l’edizione aggiornata.
La copertina di Detective & Crime (1995) e la prima pagina dell’articolo che dimostrarono che i francesi furono uccisi almeno due ore dopo le 23…
Francesco Vinci.